La
nostra idea di teatro si basa su due grandi filoni tradizionali:
• Quello della Commedia dell'Arte,
ripresa e valorizzata in tempi recenti dal compianto premio Nobel,
attore e regista Dario FO.
• Quello del Teatro Sociale ed
educativo del grande regista Giorgio
STREHLER.
Data
la situazione economicamente difficile del Teatro in Italia, riteniamo
che oggi, più ancora di ieri, sia indispensabile ripensare
al Teatro (sia quello di parola, che quello più costoso del
Musical) in termini di maggiore attenzione al contenuto, rispetto
alla "confezione" del prodotto teatrale.
La società attuale, attraversa un periodo di "medioevo"
culturale, rispetto agli anni '70 e '80' del secolo scorso; molte
cause hanno portato l'uomo odierno a non dedicare più tempo
alla propria crescita culturale (se non quella legata operativamente
al suo lavoro) e questo ha indotto una superficialità e un
disinteresse generalizzato per la cultura e per il Teatro in particolare.
Nella società odierna, nella quale le persone sembrano quasi
intimorite dall'affrontare qualsiasi argomento che le faccia pensare
e riflettere, l'unico Teatro possibile, sembra solo quello in cui
il cervello sia "letargico" e la risata (cercata a tutti
i costi, quasi fosse un santo Graal del Teatro odierno) sia obbligatoria
ogni pochi minuti.
In questo contesto, in particolare quello cinematografico, non meraviglia
più di tanto, l'indubbio successo di pubblico dei tanti "cinepanettoni"
natalizi, vero Nirvana per il cervello.
Riteniamo che oggi, più che mai, per tentare di ricostruire
una società che non veda nel telefonino l'unico modo per comunicare
e nel quale si è relegato lo spettacolo teatrale (nella sola
accezione di Teatro comico e "leggero") in un ruolo subordinato
alla televisione e al cinema, sarebbe necessario proporre, insieme
al Teatro di puro intrattenimento, un Teatro impegnato, in grado di
formare una nuova società civile più consapevole e meno
uniformata di quella attuale.
In questo contesto, la nostra VISIONE
è quella di produrre spettacoli che coniughino in modo sinergico
la qualità dell'allestimento, la piacevolezza della proposta
con un contenuto che lasci al pubblico uno spazio di riflessione costruttiva
all'uscita dal Teatro, su quello che siamo e che possiamo fare con
la nostra dignità di esseri umani.
Infine, per noi che veniamo dalla fondamentale esperienza del Teatro
Amatoriale, vi è grande attenzione ai costi realizzativi, usando
materiali "poveri" e riciclabili che consentano buone economie
di scala nella realizzazione degli spettacoli.
Perchè, in fondo, il Teatro è un
"viaggio condiviso"
che inizia all'abbassarsi delle luci in sala,
una sorta di
"complicità"
col pubblico, al quale bisogna stimolare la FANTASIA, evocando SUGGESTIONI
e facendo immaginare anche quello che non si vede sul palco.
Da qui la possibilità di realizzare spettacoli di grande impatto
sociale ed emotivo, senza necessariamente investire cifre da capogiro!
Ma
questa è la grande forza del Teatro !
Terminiamo
con una citazione sempre attuale di STREHLER,
in una lettera del 1950 a Ivo Chiesa:
"Cosa
si può dire di un regista, di un uomo di teatro ch'è
morto?
Per Dio, bisognava lasciargli fare il teatro meglio, quando era vivo!"